Episodio #4 | Yeti - Il destino di un mito
, di Adriano Chiarello, 2 tempo di lettura minimo
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Quando un nome significa più di tutto, quando un brand si è costruito un fascino irraggiungibile dalla concorrenza, quando quel nome e quel colore, quando quell’appeal significa stile, riconoscibilità e soprattutto, qualità.
La Yeti, bicicletta, come lo Yeti, creatura leggendaria, rappresenta il destino di un mito. Perché mai come in questa storia vediamo un percorso di riscatto e realizzazione che ha davvero dell’incredibile e che, come qualsiasi mito, finirà di esistere ma mai di vivere.
John Parker è il fondatore di Yeti e nel podcast scoprirete la sua difficile storia, che lo porta dal letto d’ospedale e senza un soldo in tasca, a possedere un’azienda che diventa il brand più “cult”, probabilmente, della storia della mountain bike.
La storia si divide in due parti: quella di Parker e dei suoi amici appunto, più d’istinto, più romantica e “di cuore”, se vogliamo – e quella successiva alla vendita, che avviene in modo particolare, per usare un eufemismo, con la gestione di Chris Conroy e Steve Hoogendoorn, con risvolti e caratteristiche più concrete e “di testa”.
Vi racconteremo dei modelli leggendari dal punto di vista del design, sfrontati dal punto di vista estetico, nella prima parte, per poi continuare con il racconto della produzione di prodotti, brevetti e sistemi che hanno rivoluzionato il settore, come i famosissimi “Switch Infinity” e l’ultimo “SixFinity”.
Verso l’infinito e oltre, allora.
Basta guardare questi modelli, questi telai e sistemi di ammortizzazione, per capire che siamo oltre la bicicletta, nel senso letterale del termine – siamo di fronte a delle opere d’arte.
La storia del nome, la storia della scelta del colore, vero tratto distintivo delle bici abominevoli, la storia del luogo in cui l’azienda ha piantato le sue radici dopo la sua creazione, andando decisamente controcorrente.
Per concludere, il percorso e lo sviluppo di una scelta: l’E-Bike.
Come detto, quando si parla di Yeti si parla di un prodotto di culto, che significa molto per gli appassionati – molti sono infatti i collezionisti ed i cultori del marchio – ed è importantissimo capire quanto sia importante il fatto che un brand simile, sia sbarcato nella pedalata assistita.
È inutile che vi diciamo quanto sia di qualità questo marchio.
È inutile che vi diciamo quanto sia fantastica la nuova 160E.
È inutile proprio perché prima della bici, in questo caso, arriva il nome.
Questo e molto altro in una storia che dentro di sé ha un po' di Doctor Jekyll e un po' di Mister Hyde e che potete vivere solo ascoltando il podcast di Ebike4Enduro, come tutti i giovedì, su Spotify.
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